mercoledì 22 dicembre 2021

Guerra e cinema

Probabilmente chi dice che la guerra  è insita nell'essere umano, purtroppo, non ha tutti i torti, basti guardare ai bambini, che iniziano a giocare alla guerra già dalla tenera età, non è certo una cosa bella ma probabilmente è un'eredità del nostro passato, quando si combatteva per sopravvivere.
Ci sono centinaia di pellicole dedicate alla guerra, anzi, a tutte le guerre perché c'è l'imbarazzo della scelta visto che il genere umano in pace non riesce proprio a starci ma ci  sono alcune pellicole che riescono a trasmettere sia l'assurdità dei conflitti in sè,  analizzandoli nel profondo, sia l'attrazzione che noi esseri umani abbiamo nei confronti della guerra stessa.
Tralasciando i tre grandi classici che considero inarrivabili e cioé: Full Metal Jacket (la versione grottesca della guerra), Platoon (il film di guerra per antonomasia) e Apocalypse Now (la quinta essenza del cinema di guerra) vorrei parlare di quei film meno famosi ma degni di nota.
Come al solito l'ordine è casuale.

1. HAMBURGER HILL: COLLINA 937

Regia: John Irvin
Anno: 1987

Uscito un anno dopo Platoon e in contemporanea con Full Metal Jacket, il film è passato un pò in sordina rispetto ai  film citati.
La pellicola racconta la vera storia dell'assalto alla collina 937, nella valle di A Shau, in Vietnam, sopramminata poi Hamburger Hill (Collina tritacarne) a causa dell'alto numero di morti che la conquista della suddetta collina comportò.
Film simile a Platoon ma più crudo, che parla dell'assurdità della guerra, dove vittime sacrificali vengono mandate al macello per non si sa cosa, infatti la  conquista  si rivelerà di importanza strategica pari a zero.




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2. NO MAN'S LAND

Regia: Danis Tanoviç
Anno: 2001

Questa pellicola bosniaca che è riuscita a raccogliere premi e consensi  in tutto il mondo, è uno dei film più antimilitaristi della storia, riuscendo anche a farti ridere e sopratutto a pensare.
Il film parla di Ciki, un miliziano bosniaco sopravvissuto al massacro della sua pattuglia dopo che questa nel corso della notte si era persa ed avvicinata alla trincea serba, trova rifugio in una trincea deserta, a metà strada fra il fronte serbo e quello bosniaco. Due soldati serbi giungono in ricognizione: Ciki uccide l'ufficiale e risparmia Nino, soldato inesperto. Comincia una lotta fatta di accuse reciproche e di piccoli scontri, che vedono alternare i due nel ruolo di vittima e aggressore. Nella trincea c'è un altro soldato bosniaco, Tzera (Cera), da tutti creduto morto: è sdraiato su una mina balzante, difatti, l'ufficiale, l'aveva messo al di sopra di una mina, per fare da trappola agli alleati venuti per prendere i corpi, un qualsiasi suo movimento farebbe saltare in aria lui e i compagni.Poiché la trincea non si trova né in territorio serbo, né in quello bosniaco (è la terra di nessuno del titolo) intervengono le truppe ONU.


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3. FLAGS OF OUR FATHERS

Regia: Clint Eastwood
Anno: 2006

1945 siamo agli sgoccioli della seconda guerra mondiale, a Iwo Jima gli americani battono i giapponesi e conquistano la collina Iwo Jima  appunto, viene issata la bandiera americana e questa immagine viene immortalata e strumentalizzata all'ennesima potenza ma la realtà è un'altra anche se non va detta.
Ennesimo capolavoro di Clint Eastwood, che riesce sempre a toccarti dentro senza essere mai banale e senza troppi giri di parole.




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4. LA SOTTILE LINEA ROSSA

Regia: Tereence Malick
Anno: 1998


Terzo film per questo regista al di fuori di ogni schema, più che un film sembra un dipinto per come il regista americano riesce a mostrare questa storia.
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di James Jonce, vero reduce della guerra nel pacifico, che narra la storia dell'assalto americano ad una collina nelle filippine, dov'è situato un campo di aviazione giapponese. Durante il lungo e sanguinoso assalto si consumeranno le vicende e i tormenti interiori di un gruppo di uomini costretti a confrontarsi con i propri doveri e soprattutto con la follia della guerra, mentre tutt'intorno la natura, lussureggiante e indifferente, sembra cullarli e contrapporsi alla loro logica.
Film disarmante, con una fotografia che toglie il fiato e un cast stellare.



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5. MINE

Regia: Fabio Guaglione e Fabio Resinaro
Anno: 2016


Co-produzione italo-americana per questo film atipico, accolto bene dalla critica ma male dal pubblico.
Personalmente l'ho trovato molto originale  e introspettivo, non lo conoscevo, l'ho beccato una notte mentre facevo zapping e mi sono incollato al televisore.
Nord africa - Dopo un tentativo fallito di assassinio, due marine fuggono dagli inseguitori e si disperdono nel deserto. Nel tentativo di tornare alla base, i due finiscono in un campo minato. Tommy calpesta all'improvviso una mina antiuomo e salta in aria, rimanendone dilaniato e perdendo entrambe le gambe. Mike cerca di aiutarlo, ma inavvertitamente poggia anch'egli il piede su una mina e rimane costretto a restare immobile. Mi fermo qui perché non avrebbe senso raccontare altro.



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6. IL DIRITTO DI UCCIDERE

Regia: Gavin Hood
Anno: 2015


Nairobi-Kenya. Un gruppo di fondamentalisti islamici facenti parte di un gruppo terroristico, vengono individuati in un'abitazione mentre organizzano un nuovo attentato. Sulle loro tracce c'è il governo inglese, in stretta collaborazione con quello statunitense, al fine di catturare i sospetti. Il controllo operativo del Colonnello Powell riscontra l'impossibilità di procedere all'arresto dei ricercati e l'obiettivo della missione diventa la loro eliminazione. L'autorizzazione viene richiesta ai vertici di Stato inglesi e americani ed al Generale Benson. Gli stessi decidono di approvare il lancio di un missile da un drone che sorvola l'abitazione. Benché sia data l'autorizzazione a procedere, l'imprevista presenza di una bambina e la possibilità di un suo coinvolgimento nell'esplosione porterà a rivalutare l'impiego di un simile strumento.
In questo film di scene di guerra ce ne sono ben poche ma l'impatto che la pelllicola ha su chi la guarda è devastante, almeno a mio modesto parere.




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7. Lawrence d'Arabia


Regia: David Lean
Anno: 1962


Questo film, vincitore di sette premi oscar,  rappresenta l'emblema dell'antimilitarismo.
Il film racconta la vera storia del tenente Lawrence, d'istanza al Cairo, in Egitto, dove ricopre la mansione di cartografo. La sua vita cambia quando viene mandato in Arabia e parte così per un lungo viaggio attraverso il deserto che lo cambierà profondamente.
E' un film di guerra che riesce a rilassarmi (le scene nel deserto, con il suo silenzio, sono un balsamo per l'anima, citando Joe Strummer), lunghissimo ma mai noioso e con un Peter  O'Toole fantastico.



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8. VITTIME DI GUERRA

Regia: Brian De Palma
Anno: 1989

Michael J. Fox e Sean Penn, come Willem Dafoe e Tom Berenger in Platoon, una guerra dentro la guerra.
Il film parla di come gli orrori visti quotidianamente in guerra possano portare allo scoperto la nostra parte peggiore.
Una squadra di soldati americani perde uno dei suoi membri in un villaggio in una zona ritenuta alleata dei Viet Cong. Per rappresaglia, la squadra rapisce una ragazza vietnamita, che sarà violentata ripetutamente dal gruppo ma non tutti sono privi di coscienza.
Pellicola molto sottovalutata.



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9. JARHEAD

Regia: Sam Mendes
Anno: 2005

Il film è tratto dalla biografia dell'ex marine Anthony Swofford, inviato in Kuwait durante la prima guerra del golfo.
Pellicola  a tratti visionaria, a tratti di denuncia che non risulta mai banale e che riesce ad essere originale nonostante siano evidenti le influenze di film come Full Metal Jacket e Platoon, ma qui siamo nel deserto e non nel verde Vietnam.
Il titolo del film significa letteralmente "Testa a barattolo" e come spiega nel film, è un appellativo usato per definire il Marine, per alludere al fatto che non pensa con la sua testa ma esegue gli ordini che gli vengono impartiti. Al soprannome contribuisce inoltre il tipico taglio di capelli militare, il "military cut" pubblicizzato sulle insegne dei barbieri nelle zone dove sono presenti basi militari. Tale taglio, rasando i capelli tutt'intorno e lasciandone circa un solo centimetro sulla parte superiore, conferisce alla testa la forma di un barattolo con in cima il tappo da svitare.

«Un uomo usa un fucile per molti anni e va in guerra. Dopo, torna a casa e vede che qualsiasi altra cosa faccia della sua vita, costruire una casa, amare una donna, cambiare il pannolino a suo figlio, rimarrà sempre un Jarhead. E tutti i Jarhead che uccidono e muoiono, saranno sempre come me. Noi siamo ancora nel deserto»    

                                            Caporale Anthony Swofford



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10. GOOD MORNING, VIETNAM

Regia: Barry Levinson
Anno: 1987

Saigon, 1965: all'inizo della guerra in Vietnam un dj, Adrian Cronauer, interpretato da uno strepitoso Robin Williams, viene mandato a Saigon per intrattenere le truppe ma il suo carattere aperto e il suo modo di fare radio si scontrano con la censura e la rigidità dell'esercito.
Colonna sonora di spessore per un film originale che mostra la guerra da una prospettivia atipica.
Da vedere.


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