martedì 12 dicembre 2023

Thelonius Braun and the good vibes

Ho conosciuto Max Ferraresi al CacoClub, prima ascoltando un suo set, se così si può definire, perchè quello che fa Max è una proposta originale che non può essere definita come un semplice djset.
Rimasi colpito dal groove della sua proposta e sopratutto dalla pulizia del mix che faceva sembrare il tutto un'unica canzone (anche se la parola canzone è limitante, esperienza sarebbe più adatta), che spaziava tra vari generi mantenendo un groove appunto impressionante e con un gusto musicale di livello altissimo.
Poi Max (Thelonius Braun) l'ho conosciuto di persona, sempre al CacoClub, durante una delle nostre serate magiche e mi sono bastati cinque minuti di chiacchierata con lui x capire il perchè mi fosse piaciuta così tanto la sua proposta musicale.
Max è stato un dj quando la parola dj aveva un senso, poi stufo della solita musica ha deciso di svoltare e crearsi una sua cosa, del tutto personale e originale.
Ma adesso basta parole, prima una piccola autopresentazione di Thelonius Braun alias Max Ferraresi poi godetevi la sua musica cliccando nel link sottostante.


Thelonius Braun, giradischi errante, data di nascita sconosciuta, degno di uno scenario fumettistico, viaggia in una epoca non definita a  anni 40 ai giorni nostri tra locali malfamati a ville lussuosissime, fiere di paese e riti arcaici, bar di periferia e locali trendy.
Il meglio di se lo ha sempre dato alminimo storico.
Per lui il colore vero sta dentro le persone, ed è sempre più convinto che le differenze si assomigliano.Non mixa, ma sa mixare. Mixa, ma non sa mixare.Un personaggio anarchico e  controverso che ha un solo scopo nella vita… trovare il disco giusto al momento giusto, il sottofondo per una attesa, i colori di una scena, il frastuono della ribellione, il battito che scuote l'anima…l'aria che riscalda il cuore.  Ma è consapevole e altrettanto convinto di esserci riuscito raramente, o anche mai. Per questo continua a far girare i dischi al Bar Limbo, un bar dove si beve bene, si mangia bene e si ascolta meglio... Il bar che non c'è ...

Buon ascolto.
Good vibes with Thelonius Braun…

Clicca qui x ascoltare Thelonius Braun

lunedì 11 dicembre 2023

Chris Yan



Iniziamo dicendo che Chris Yan è mio amico (abbiamo anche suonato insieme, o meglio, lui suonava, io facevo finta) ma questo post non lo faccio perchè siamo amici, lo faccio perché penso che sia un artista come ce ne sono pochi; un artista che poteva fare molto di più commercialmente parlando se avesse voluto ma che ha scelto la purezza, ha scelto di fare la musica che voleva, che gli veniva da dentro, andando oltre le solite quattro note, immergendosi nell'arte a 360°, unendo musica, parole, fotografia e qualsiasi cosa possa essere inteso come arte nel senso più puro della parola.

Ma chi è Chris Yan?

Christian Mastroianni nasce a Tivoli nel 1987.
Ama definirsi Sound artist ,compositore e field recordist.

Bassista e poli-strumentista all’origine ,dal 2009 si interessa alla musica elettronica
con il nome d’arte Chris Yan. 
Questi dieci anni e più di attività ,lo vedono coinvolto in molteplici progetti e collaborazioni.
Spaziando da la raccolta di paesaggi sonori tramite registrazioni su campo, a musica per immagini, narrazioni sonore per radiodrammi ed installazioni site specific e performance dal vivo;
con particolare interesse e dedizione alla musica elettroacustica e alla propria ricerca sonora. 
Ha all'attivo otto album:
 Urban Mantra, Mnesterophonìa, Parabole, Fortuna (con Isabella Bordoni) , Live at F.A.C.K. MSUV, Kinferoof _music for water and contact microphones , Le visioni di Zosimo , Blasé ...
 e numerose collaborazioni. 
La sua ricerca attuale è concentrata nel rapporto tra suono-oggetto-rumore.
Sia dal vivo che in studio si serve di microfoni a contatto, microfoni idrofoni e sensori ,nastri magnetici ; manipolando il suono diretto e pre registrato tramite un sintetizzatore modulare.


Clicca qui x guardare il video del singolo "Eppure, ricordo anche dei fiori sul tuo volto"



Clicca qui x guardare il video del singolo "I paesaggi di Bocklin"



Clicca qui x visitare il sito di Chris Yan







giovedì 7 dicembre 2023

Welcome to the stoner


Ci sono generi musicali che passano attraverso le decadi, fregandosene delle mode e del trend del momento.....generi come lo STONER o il DOOM, che nonostante il passare del tempo rimangono fedeli a loro stessi.
Ricordo che quando ascoltai per la prima volta i Kyuss, all'inizio dei magici anni novanta, rimasi pietrificato, non capivo che roba fosse, all'epoca avevo 13/14 anni, avevo scoperto il metal da poco, mi ero subito appassionato al suono dei Black Sabbath e del DOOM metal ma questi quattro californiani erano completamente fuori di testa......i suoni che uscivano dalla chitarra di Josh Homme poi erano assurdi.
Da quel momento il mio amore per i KYUSS e  per lo stoner in generale diventò viscerale....... 
Ma torniamo indietro nel tempo; partiamo dagli albori del genere.......non essendo io uno storico della musica parlo della mia esperienza personale ovviamente e per me i padri dello stoner si chiamano Blue Cheer, senza se e senza ma.
Il loro primo disco, "Vincebus eruptum" (Clicca qui x ascoltare il disco), uscito nel 1968, è il primo disco di proto-stoner rock della storia......... poi vengono i Black Sabbath con l'album omonimo (Clicca qui x ascoltare il disco) e gli Hawkwind con il disco "Master of the universe" (Clicca qui x ascoltare il disco).



Questi tre dischi,  a parer mio, rappresentano la santa trinità delle stoner rock ed è da lì che bisogna partire se si vuole seguire l'evoluzione di questo genere musicale.
Ma cos'è lo stoner?
Lo stoner rock è un genere musicale sviluppatosi nei primi anni novanta che fonde l' heavy metal, il rock psicadelico, il blues, il doom, in alcuni casi anche l'hardcore-punk e che ha come sfondo il deserto californiano, con i suoi colori caldi e lisergici.
Insomma un gran casino.......ma che gran bel casino. :)
Una band che vorrei citare sono gli americani Saint Vitus, originari di Los Angeles (California), che con l'album "Born too late" (Clicca qui x ascoltare il disco), uscito nel 1986, hanno fatto da collante tra il proto-stoner dei vari Black Sabbath, Blue Cheer e Hawkwind e quello che diventerà lo stoner rock negli anni novanta.
Un disco da avere assolutamnente, dove la componente doom la fa da padrone ma dove sono evidenti anche le influenze del tipico sound seventies.
Se vi capita ascoltate anche "Die healing" (1995), disco molto doom ma che con lo stoner si sposa proprio bene. (Clicca qui x ascoltare il disco)




Fatto questo piccolo preambolo arriviamo a loro, gli dei indiscussi dello stoner, i KYUSS.
Originari del Palm Desert in California, si formano alla fine degli anni ottanta,;il loro primo disco, "Wretch", esce nel 1991; un album molto acerbo e diretto che potete tranquillamente bypassare perchè, obiettivamente parlando, è un disco mediocre che non ha quasi nulla da spartire con "Blues for the red sun" (Clicca qui x ascoltare il disco) dell'anno dopo, il disco che ha segnato la nascita dello stoner rock, dove riff  di chitarra "ciccioni" e distorti si fondono con suoni acidi e lisergici; un disco rabbioso ed ipnotico, addolcito  dalla voce rude ma melodica del cantante John Garcia.
Nel 1994 esce "Welcome to sky valley" (Clicca qui x ascoltare il disco), il loro disco di maggior successo, dove non troverete nulla fuori posto, ascoltatelo e capirete perché Dave Grohl, già famosissimo con i Nirvana, diventò un loro grande fan, aiutandoli il più possibile a trovare date (grazie a lui suonarono di supporto ai Metallica per tutta la turné australiana).
Il 1995 è l'anno del canto del cigno per i Kyuss, esce infatti "...and the circus leaves town" (Clicca qui x ascoltare il disco), il loro ultimo disco e in assoluto il mio preferito; anche in questo caso è difficile scegliere un pezzo perchè tutto l'album è una bomba.
Purtroppo si scioglieranno poco dopo salutando i fans con la l'inutile raccolta "Muchas gracias".
Finiti i Kyuss Josh Homme si dedicherà a tempo pieno al suo progetto parallelo, i Queens of the stone age, con i quali otterrà un gran successo grazie al disco "Songs for the deaf"(Clicca qui x ascoltare il disco) .
Assolutamente da rispolverare i primi due dischi del gruppo: "Queens of the stone age" e "Rated R".
John Garcia canterà in una marea di band tra i quali sono assolutamente da avere gli Slo-burn, autori di un unico mini cd "Amusing the amazing" (Clicca qui x ascoltare il disco), e gli Unida con il loro primo disco "Coping with the urban coyote" (Clicca qui x ascoltare il disco).



Brant Bjork (il batterista) si unirà ai Fu Manchu con i quali suonerà fino al 2002 per poi dedicarsi ad una dignitosa carriera solista come chitarista/cantante.
Nick Olivieri (il primo bassista) suonerà nei Queens of the stone age per i primi tre album, formerà gli stoner punk Mondo Generator insieme a Homme e Bjork per poi riunirsi a Garcia e Bjork nei Kyuss lives poi diventati Vista Chino a causa di controversie legali con gli altri ex membri dei Kyuss.
Scott Reeder (il bassista venuto dopo Olivieri che ha contribuito a rendere il suono dei Kyuss ancora più ipnotico) si è un pò perso, ha fatto un disco solista di poco conto e qualche collaborazione qua e là ma niente di che mentre di Alfredo Hernandez, il batterista che ha suonato in "...and the circus leaves town", ha continuato a suonare negli Yawning Man (Clicca qui x ascoltarli), gruppo desert rock seminale che ha influenzato molti gruppi stoner (la canzone "Catamaran" presente nell'album dei Kyuss "...And the circus leave town" è una cover degli Yawning Man) e negli Avon.

                  

 
                                        
                                                                       
I Kyuss influenzarono una marea di gruppi, grazie a loro nacque lo stoner rock che negli anni novanta ebbe un discreto successo commerciale, quasi sempre a livello indipendente ma cmq ebbe un buon riscontro.
I gruppi da citare sono veramente tanti e il post diventerebbe infinito quindi preferisco concentrarmi solo su alcuni album meno famosi ma che a mio modesto parere meritano di essere ascoltati.


SLEEP "DOPESMOKER"


Gli Sleep sono uno di quei gruppi che, nonostante la loro produzione sia limitata, hanno creato quell'alone di mistero che fa diventare un gruppo di culto.
Nati all'inizio degli anni novanta sempre in california (non sarà un caso), già con il secondo disco, "Sleep's holy mountain"(Clicca qui x ascoltare il disco) , uscito per l'etichetta inglese Earache, si fecero notare come una delle realtà stoner più interessanti e originali con il loro mix di doom e rock acido ma fu con il terzo disco, "Jerusalem" (1995) poi divenuto "Dopesmoker", (Clicca qui x ascoltare il disco) che raggiunsero il loro apice.
L'album in questione dovette aspettare 4 anni prima di uscire perchè la London records (che li aveva messi sotto contratto) si rifiutò di pubblicarlo ritenendo il disco invendibile vista la durata di un oltre un'ora dell'unica canzone presente.
Nel 1999 la Rise Above Records pubblicò finalmente il disco anche se la versione definitiva verrà pubblicata solo nel 2003 dalla Tee Pea Records.
Difficile descrivere il disco in questione in poche righe; sicuramente quest'opera è un'ipnotico viaggio dentro una nube di marijuana (il gruppo ne consumava quantità industriali) che vi porterà lontano da tutto, compresi voi stessi.
In questo disco troverete il doom più lento, lo stoner più marcio, la psicadelia più lisergica e un non so che di ovattato che rende questo album unico.
Bellissima la copertina della versione finale del disco ad opera di Arik Roper.
Da avere assolutamente.




SPIRITUAL BEGGARS "MANTRA III"



Nel 1994 Mikael Amott, chitarrista di Carcass e successivamente degli Arch Enemy,  per dar sfogo al suo lato più seventies, fonda gli Spiritual Beggars.
Quattro  anni più tardi esce "Mantra III", il loro terzo disco che a differenza degli altri album della band, è decisamente azzeccato e valido.
Un bel mix di stoner uggioso, seventie's rock e un pizzico di doom qua e là.
Non un disco epocale ma un gran bel album che merita di essere riscoperto. (Clicca qui x ascoltare il disco)



ACRIMONY "TUMULI SHROOMAROOM"



Il più bel disco stoner uscito nel continente europeo, la massima espressione del genere in salsa europea.
Questi gallesi finiti nel dimenticatoio, nel 1997 sfornarono questo piccolo capolavoro, dove reminiscenze floydiane, riff figli dei migliori Kyuss ed influenze etniche si mescolano all'unisono creando una sinfonia mistica e lisergica.
Disco della madonna purtroppo semi dimenticato.
Da avere assolutamente. (Clicca qui x ascoltare il disco)
Da ascoltare anche il loro primo disco "Hymn to the stone", uscito per l'etichetta italiana Godhead; album più acerbo dove si sente  il tipico suono del doom inglese primi anni novanta ma dove le influenze seventies sono già evidenti. (Clicca qui x ascoltare il disco)
Anni dopo lo scioglimento della band quattro dei cinque componenti degli Acrimony hanno formato i Sigiriya, gruppo che merita più di un ascolto; hanno all'attivo tre album tutti molto interessanti.
(Clicca qui x ascoltare il disco "Maiden mother crone)





TUBER "DESERT OVERCROWDED"



Nel 2010 i fratelli Gerostasthos formano i Tuber, gruppo greco che miscela molto bene rock psicadelico, progressive rock e stoner.
Sicuramente non sono il gruppo migliore della scena stoner ma hanno un modo tutto loro di suonare, incredibilmente delicato, a tratti futuristico e completamente strumentale.
Questo disco riuscirà a coccolarvi, anche nei momenti più pesanti.
Da ascoltare stesi su una spiaggia deserta. (Clicca qui x ascoltare il disco)





NEBULA "TO THE CENTER"



Band formata da ex membri dei Fu Manchu che sfornano nel 1999 "To the center", il loro disco desordio e lasciano subito il segno, raggiungendo un picco elevatissimo.
Disco fortemente influenzato dai Kyuss e dal rock n' roll più crudo.
Chicca. (Clicca qui x ascoltare il disco)



FU MANCHU "THE ACTION IS GO"


I californiani Fu Manchu si formano sul finire degli anni ottanta; partiti come gruppo hardcore punk si sono spostati poi verso sonorità più rock fino ad arrivare ad uno stoner molto pesante e veloce.
Questo "The action is go" è il primo disco con Brant Bjork alla batteria e senza Eddie Glass e Ruben Romano (Nebula).
La versione più punk hardcore dello stoner californiano.
Il singolo "Evil eye" finirà sulla colonna sonora dello storico gioco di skate per playstation Tony Hawk's pro skater 2.
In una collezione stoner questo disco non può mancare. (Clicca qui x ascoltare il disco)