lunedì 17 maggio 2021

I Rinnegati episodio 2 - Paradise Lost

Continuiamo con gli album rinnegati, rimaniamo sempre negli anni novanta, dopo gli svedesi Tiamat tocca agli inglesi Paradise Lost, giustamente considerati tra i padri del gothic/doom metal; i dischi rinnegati o comunque abbandonati sono due: "One second" del 1997 e "Host" del 1999  ma prima facciamo un pò di storia.
I Paradise Lost nascono nel 1988 ad Halifax, il loro primo album, "Lost paradise", esce due anni dopo e nonostante sia decisamenbte grezzo fa intravedere già il potenziale del gruppo che con il secondo disco "Gothic" (1991) ("Gothic" video - new version) getta le basi per quello che verrà definito gothic/doom metal,   con il seguente "Shades of god" ("As I Die" video) continuano la loro evoluzione che li porta a creare un mix di doom alla Black Sabbath e gothic/dark alla The Sisters of Mercy e The Mission, generi fino al momento molto distanti; l'anno dopo esce "Icon" ( "True belief" video) , e la loro popolarità continua (giustamente) ad aumentare, nel 1995 esce il loro album di maggior successo, "Draconian times" ("The last time" video), un capolavoro dalla prima all'ultima canzone, e dopo aver raggiunto l'apice puoi solo scendere, è difficile rimanere sulla cresta dell'onda, a meno che non si migri verso lidi sconosciuti e i Paradise Lost fanno proprio questo e nel 1997 fanno uscire "One second" ( "Say just words" video), disco che fece gridare al tradimento da parte dei soliti metallari ignoranti ma che in realtà è bello quanto il precedente "Draconian times" , se prima le influenze principali dei Paradise Lost erano i The Sisters of Mercy e i Black Sabbath adesso sono i Depeche Mode (lo stesso anno esce "Ultrà"), i Radiohead di "Ok computer" e tutto il dark/wave anni ottanta con un pizzico di trip hop tanto in voga in quegli anni, il tutto unito al classico suono del gruppo di Halifax .......ma non finisce qui......due anni dopo fanno uscire "Host" e qui i metallari invocarono il demonio pregandolo di bruciare i Paradise Lost perché se in "One second" il metal era marginale in questo disco proprio non esiste, le chitarre si sentono a fatica, "Host è un disco di Goth/dark wave puro, con brani brevi perfetti per le radio e ritornelli molto orecchiabili (e belli.....ascoltate il singolo "Permanent solution" ); il disco è bello, se si vuole trovare una pecca si possono criticare gli arrangiamenti, che sono stati un pò trascurati ma il risultato è comunque buono.
Le vendite di "Host" non furono un granché e i Paradise Lost iniziarono lentamente a tornare indietro, nel 2001 esce "Believe in nothing" ("Fader" video)  dove tornano le chitarre rock ma rimangono le atmosfere dark/wave, disco molto bello che fece riavvicinare molti fan del periodo "Draconian times" e visto che nel mondo moderno contano solo i soldi  i Paradise Lost, album dopo album, tornarono a suonare quel gothic/doom del periodo "Shades of God/Icon" che piaceva tanto ai metallari incalliti, sfornando dischi già sentiti e di una noia mortale ma che piacciono tanto alle nuove generazioni di metallarini e ai vecchi dinosauri ignoranti, fingendo che dischi come "One second" e "Host"  siano stati solo un incidente di percorso.



Ascolta il disco completo




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I Paradise Lost oggi

Paradise Lost periodo "One second"/"Host"