martedì 26 ottobre 2021

Gli incompresi/3

Il mondo continua ad andare a puttane e gli uomini continuano a parlare del nulla travestito da priorità quindi meglio parlare di altro ........
Terza puntata dedicata a film o dischi che non hanno ottenuto il successo che meritavano o addirittura sono passati totalmente inosservati o quasi.

1. THE BLOOD DIVINE "MYSTICA"

Secondo disco per questo supergruppo inglese che vedeva Darren J. White alla voce e gli ex Cradle of Filth Paul Allender e i fratelli Benjamin e Paul Ryan.
Il loro esordio "Awaken" venne accolto molto bene sia dalla critica che dal pubblico e quandò uscì questo "Mystica" c'era fermento ma l'album venne stroncato sia dagli addetti ai lavori che dai fans; finisce quasi sempre così , quando invece di ripeterti provi ad evolverti verso qualcosa di nuovo (Radiohead esclusi) ma questo disco ha tanto da dire, le basi rimangono quelle goth/doom di Awaken ma qui si sentono molto le influenze dei Doors (in versione metal ovviamente), dello stoner inglese e un pizzico di musica etnica (il cantante Darren J. White tra il primo e il disco in questione visse in India e se innamorò).


Clicca per ascoltare il disco

 

2.  MARY BEATS JANE "LOCUST" / "MARY BEATS JANE"


Lo scrittore,
ghostwriter e poeta inglese Paul David Stenning ha detto: "Il primo disco dei Mary Beats Jane è uno degli album metal più grandi e sottovalutati di tutti i tempi e il suo seguito "Locust" è un classico di culto."
Il suono del gruppo non è identificabile in un determinato genere, la band spazia dal metal all'hardcore passando per il rock e il post-core, si sente forte l'influenza della Rollins Band, dei Kyuss, dei Jane's Addiction  ma il suono del gruppo svedese è molto camaleontico e spazia tra tanti generi.
Il cantante, Peter Dolving, scioltisi i Mary Beats jane, diventò il cantante del combo thrash metal The Haunted.



Clicca per vedere il video di "Grind" tratto dall'album "Mary beats jane"

Clicca per ascoltare "Cradlewake" tratto dall'album "Locust"


3. QUO VADIS, BABY?



Film giallo/noir del 2005 diretto da Gabriele Salvatores; girato in una Bologna dove piove sempre ma proprio sempre (non ci sono scene dove non piove), la storia di una investigatrice privata,  del suo tormentato passato e presente e del mistero che avvolge il suicidio della sorella. E' stata fatta anche una mini serie tv ispirata al film che merita di essere vista.
10 e lode

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4. SICK TAMBURO "OMONIMO"



Gian Maria Accusani e Elisabetta Imelio, rispettivamente chitarrista e bassista dei Prozac+ (band che non ho mai amato ma che ha avuto il suo perché), finita l'era Prozac hanno dato vita a questo progetto molto interessante, questo del 2009 è il loro disco più riuscito, non se lo cagarono in molti fino a quando non si scoprì che dietro ai Sick Tamburo c'erano gli ex Prozac+; Gianmaria ed Elisabetta infatti tennero celata la cosa e dal vivo si esibivano con dei passamontagna per evitare di essere riconosciuti.
Sono tornati alle ribalta negli ultimi tempi a causa della morte prematura di Elisabetta.
Uno dei dischi migliori della musica indipendente italiana dal 2000 ad oggi, un mix di punk, musica italiana, pop ed elettronica.
Da avere assolutamente.


Guarda il video del singolo "Parlami per sempre"

Guarda il video di "Prima che muoia ancora"


5. IN RUINS "FOUR SEASONS OF GREY"



Negli anni novanta il goth/doom metal era una prerogativa dell'Europa e questo fattore influì non poco sul quasi totale disinteresse che accolse il disco d'esordio di questo gruppo proveniente da Reading (Pennsylvania).
Per chi, come me, ha amato "The silent enigma" degli Anathema, "Brave murder day" dei Katatonia e "Draconian times" dei Paradise Lost.


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6. FLIPPAUT - GET CRAZY




Nel 1983 uscì questo film geniale che in Europa non si è filato nessuno (non si trova neanche il trailer in italiano).
Diretto da Allan Arkush ,regista e produttore americano allievo di Martin Scorseze, autore del rock movie con i Ramones Rock n’Roll High School , oltre che di film, serie televisive e famosi video musicali (Elvis Costello, Mick Jagger....).
La trama vede un gruppo di spostati rocckettari impegnato ad organizzare il concertone di fine anno del 1983. Il film è di base il racconto del casino totale con cui avviene l’organizzazione e la realizzazione dell’evento. Ci sono i punk, i glam, i metallari, gli hell’s angels, gli hippies, le droghe psichedeliche, poi c’è Malcolm McDowell che fa una specie di Duca Bianco in versione mid-cult e alla fine c’è lui, Lou Reed.
Film fuori dagli schemi, difficilmente classificabile, un pò commedia, un pò demenziale, un pò altro ma che a mio modesto parere va visto assolutamente.

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7. PROMETHEAN "GAZING THE INVISIBLE"



Gruppo fillandese attivo alla fine degli anni novanta, autori di un sound molto particolare, che univa folk, rock, goth/dark e musica classica.
Uscirono per un'etichetta metal e questo non li aiutò, vista la loro proposta.
Non se li cagò praticamente nessuno, per fortuna fui  uno dei pochi che se lo ritrovò tra le mani.
Un piccolo gioiello.


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8. THE DETATCHMENT - IL DISTACCO

Questo film del 2011, diretto da Tony Kaye, con Adrien Brody, come attore protagonista, è stato candidato a tantissimi premi ma non ha vinto nulla, è finito nel dimenticatoio, sotto uno spesso strato di polvere ma è un capolavoro, è un film perfetto che ti tocca nel profondo senza essere mai banale o smieloso.
La vita di Henry Barthes ,insegnante supplente dal passato tormentato, si incrocia con quella di Erica, una prostituta minorenne senza fissa dimora.
Da vedere e rivedere.


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domenica 3 ottobre 2021

Nel nome del padre

 Mio padre era una persona con tanti difetti, ha avuto una madre pessima che invece di dargli amore gli dava odio e umiliazione e quando si è ritrovato a dover fare il padre a 21 anni, probabilmente non sapeva cosa fare e come gestire il tutto.
Si è sempre aspettato tanto da me, troppo, io dovevo fare quello che lui non era riuscito a fare; l'errore che commettono tanti padri; ero una promessa del calcio, quando avevo 11 anni il Cesena mi pagò sette milioni di lire per soffiarmi ad altre squadre, tra cui il Milan, era il 1989, altri tempi, il Cesena giocava in serie A e per giocare nel loro settore giovanile o eri bravo, ma proprio bravo o avevi le conoscenze, io ero bravino direi visto che mi hanno pagato così tanto ma tutti mi trattavano come se per forza dovessi diventare un campione affermato e mio padre era il peggio, era ossessivo; lui era un ottimno ciclista amatoriale che arrivava sempre nei primi dieci alla Nove colli e che ha vinto più di 300 gare tra circuiti, granfondo ecc...; mi ricordo che un'estate gli dissi che volevo correre anch'io in bici ma lui mi disse che dovevo giocare  a calcio PUNTO e questa situazione mi portò, con il tempo, ad abbandonare il calcio.
Quando avevo 15 anni mi comprò il Parma e parliamo del Parma di Nevio Scala, ma io invece di andare  a Parma mollai il calcio, troppa pressione e oggi come oggi non me ne pento....gli sport di squadra non fanno per me.
A causa di questo rifiuto il rapporto con mio padre peggiorò, ed arrivammo ad ignorarci completamente; io mi persi,  diventai uno sbandato .... ma per fortuna dopo un paio di anni mi ripresi, iniziai a correre ed ad andare in bici, senza un obiettivo, mi piaceva...poi decisi di imparare a nuotare, avevo 20 anni e sapevo solo stare a galla e nuotavo in modo pessimo così feci un abbonamento in piscina, senza fare corsi (grosso errore).
Fatto sta che imparai in fretta lo stesso a nuotare decentemente  e mi prese la spiga di fare triathlon, iniziai un pò per gioco a 25 anni, feci le mie prime gare senza aver mai fatto un lavoro specifico in nessuno delle tre discipline (una ripetuta o un medio non sapevo neanche cosa fossero) cmq capii presto che avevo delle qualità (al mio primo triathlon feci il quinto split nella frazione run) ma mio padre fingeva o non le vedeva, per lui avrei dovuto giocare a calcio  e seguire una strada che non mi apparteneva ma che rendeva tanti soldi, a distanza di anni posso capirlo ma era la mia vita, non la sua e spettava  a me decidere.
Fu però grazie al triathlon che ci riavvicinammo, quando iniziai a fare sul serio con gli allenamenti vinsi tutto a livello age-group e l'anno dopo passai tra gli Elite, mio padre iniziò a seguirmi ed ad allenarmi in bici e condividemmo emozioni che altrimenti non avremmo provato, finalmente eravamo padre e figlio.
Mi resta questo babbo di te, quei pochi ma intensi momenti che abbiamo condiviso nelle nostre trasferte alle gare,o quando guardavamo le mie gare alla rai e su Sky o quando mi convocarono in nazionale di duathlon, ti ho visto orgoglioso di me ed era quello che volevo.
Purtroppo la vita ha deciso però che non doveva durare e ti sei ammalato, di una malattia orribile, che ti ha logorato lentamente, hai patito per dieci anni, diventando una sorta di vegetale, una vita di merda priva di ogni senso logico che solo in un paese bigotto come questo poteva essere accettata e giustificata ma adesso che finalmente hai trovato la pace voglio dirti che per me restano solo i ricordi belli, non mi interessa se sei stato per un lungo periodo un "cattivo" padre (fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo) perché so che non lo facevi apposta, nessuno ti aveva mai insegnato a farlo il padre ma ci hai provato, nel modo sbagliato magari ma lo hai fatto e per questo ti ringrazio; mi hai trasmesso l'amore per lo sport e anche per questo ti ringrazio; mi hai insegnato il senso della parola rispetto, mi hai insegnato  a non mollare mai e mi hai insegnato a fare tante cose che oggi mi tornano spesso utili e ad arrangiarmi da solo quindi GRAZIE BABBO.
Purtroppo temo che la mia carriera come triathleta sia finita, la schiena mi tormenta e non si trova una soluzione ma quando corro a piedi, incredibilmente, non ho male quindi mi metterò a fare i trail, dopotutto anche se è passato un pò di tempo ho un personale di 30 minuti e 42 secondi nei 10.000 metri e ho ancora qualche cartuccia da sparare, ci ritroveremo al traguardo a gioire insieme, in ogni gara sarai con me.
Ogni tanto prendo la bici da corsa e vado al mare a nuotare, non resisto e anche se quando torno ho mal di schiena per due giorni ne vale la pena; l'ultima volta ho portato Zeno dalla nonna prima di partire e l'ho caricato sulla bici da corsa, come facevi tu quando ti venivamo  a vedere alle gare, è stato bello ripensarci.
Ugo Foscolo nei "Sepolcri" scrive che i morti rimangono  in vita grazie a noi che li ricordiamo e non perchè ci sia un qualcosa dopo la morte, e io l'ho sempre pensata come lui.
Vivrai sempre nei miei pensieri, insieme al nonno a cui penso ogni giorno.
BUON VIAGGIO PAPA', OVUNQUE TU SIA.

"IL BENE SI FA MA NON SI DICE  E CERTE MEDAGLIE SI APPENDONO ALL'ANIMA, NON ALLA GIACCA." Gino Bartali



Vi consiglio un film molto bello, che tratta il rapporto tra padre e figlio e che mi ha sempre colpito nel profondo:

NEL NOME DEL PADRE di Jim Sheridan (1993)

Clicca per vedere


E una canzone:

 Neil Young "Old man" (Clicca x ascoltare e leggere il testo)