lunedì 27 febbraio 2023

Gli incompresi/5

Dopo il post sugli  Earthtone9, che meritavano un capitolo a parte, visto che di dischi belli  e incompresi ne hanno fatti parecchi, facciamo una bella carrellata di dischi incompresi:

1. MOTLEY CRUE "MOTLEY CRUE" (1994)


Unico disco dei Motley Crue senza Vince Neil alla voce, sostituito da John Corabi, proveniente dai The Scream.
Uscito nel 1994, in piena ondata Seattle's sound (la definizione grunge, per me, non ha senso di esistere), questo disco risente fortemente della sperimentazione tipica di quegli anni e delle diverse influenze portate da Corabi, più vicino all'alternative rock.
Album odiato dai fan storici dei Crue ma che personalmente consiglio a chi, come me, ama il rock  pesante tipico degli anni novanta.


Clicca qui x guardare il video del singolo "Hooligan's holiday"


2. MISFITS "FAMOUS MONSTERS" (1999)


Album che il mio caro amico JT, da sempre fan dei Misfits e proprietario di una collezione del suddetto gruppo che pochi al mondo possono vantare di avere, ha definito: "Indegno di esistere".
Per JT i Misfits senza Glen Danzig alla voce non devono esistere; essendo lui un loro grande fan posso capirlo ma Michael Graves, che sostituisce degnamente Danzig in questo disco, permette alla band di esplorare sonorità e melodie nuove.
Per me, al contrario di JT, è uno dei dischi migliori dei Misfits, magari un pò più "pop" (?) degli altri ma di notevolo spessore.
Il disco fila via liscio come l'olio dall'inizio alla fine, senza avere mai un cedimento.
Se non siete dei nazisti musicali come JT ascoltatelo, vi sfido a non innamorarvi dei ritornelli.


Clicca qui x guardare il video del singolo "Scream"


3. SLAYER "UNDISPUTED ATTITUDE" (1996)


Negli anni novanta, oltre al grunge (l'ho già detto che odio questa definizione? :-) ) esplose anche la moda del punk-rock o hardcore melodico (pop punk sarebbe una definizione più adatta, l'hardcore punk non può essere melodico cazzo) e gruppi come  Green day, Offspring (che il punk degli esordi lo avevano dimenticato), i NOFX, i Pennywise ecc.... spopolavano su MTV.
Ovunque si vedevano ragazzini che fino al giorno prima erano fighetti che giocavano a vestirsi da punk e la cosa diede molto fastidio a chi il vero hardcore punk lo aveva vissuto sulla propria pelle.
Tra questi c'era Jeff Hanneman, chitarrista degli Slayer, che propose al gruppo di fare un album di cover di brani hardcore punk, per ricordare alla gente cosa fosse veramente l'hardcore punk.
Non fu difficile convincere gli altri visto che sia Araya che King, dopo la diffidenza iniziale diventarono loro stessi dei fan dei gruppi hardcore punk negli anni ottanta.
Il batterista Paul Bostaph, racconta nella biografia del gruppo, non era mai stato un fan dell'hardcore punk ma quando sentì i Minor Threat se ne innamorò talmente tanto che voleva fare un album di solo cover dei Minor Threat.
Purtropo l'album fu accolto malissimo dai fan classici degli Slayer, metallari ignoranti che non conoscevano neanche le influenze del gruppo che ascoltavano (il thrash metal è nato dall'unione del suono tipico dell'heavy metal e dell'hardcore punk) e passò ben presto nel dimenticatoio anche se poi è stato rivalutato molto negli anni a seguire dai nuovi fan, decisamente più open minded.
Questo è un disco semplice, diretto, sporco e maleducato. Trattasi di punk, del resto.
Personalmente l'ho adorato fin da subito ma a me l'hardcore punk è sempre piaciuto quindi........se siete aperti mentalmente come me e amate certe sonorità ascoltatelo subito.

Clicca qui x ascoltare il disco



4. PUYA "UNION" (2001)


Terzo disco del combo proveniente da Puerto Rico, che dopo il successo inaspettato del precedente "Fundamental" (disco strepitoso) sfornarono questo Union che ha un solo "difetto"(?): è troppo poco crossover.
Con "Fundamental" i Puya scioccarono il mondo della musica underground con il loro mix perfetto di metal, hardcore punk, rap, funky e musica latino americana mentre in "Union" la parte sperimentale è inferiore al disco precedente; l'album in questione è più metal, risente molto dell'influenza dei Soulfly e le parti funky sono praticamente scomparse.
Rimane una forte componente latino americana che rende il disco comunque molto particolare e piacevole.
Non al livello del precedente ma comunque un gran bel disco che vi farà saltare di brutto.


Clicca qui x guardare il video dal vivo di "Si Ajà"

5. CEMETARY "SUNDOWN" (1996)


Gruppo svedese che, come tante altre band di quegli anni, mutò il proprio sound dal doom/deaht metal degli inizi fino a un gothic metal di pregevole fattura.
Questo in questione è il loro miglior disco, fortemente influenzato dai Paradise Lost di "Draconian times" e di conseguenze da tutto il filone gothic-dark degli anni ottanta.
Passò quasi inosservato ma se amate queste sonorità vi consiglio di comprarlo subito, o se siete dei divoratori di musica liquida di cliccare sul link sottostante.
Personalmente preferisco il supporto rigido, vinile preferibilmente ma fate voi.

Clicca qui x ascoltare il disco


6. BLUVERTIGO


Morgan è un coglione probabilmente ma non sta a me giudicarlo, per me è una persona che non sa gestire le proprie fragilità emotive ma Morgan è un musicista della madonna (ascoltatevi il suo disco solista del 2003 "Canzoni dell'appartamento", vincitore del premio Tenco) e con i Bluvertigo ha fatto tre dischi stupendi, che sicuramente in futuro verranno rivalutati o almeno lo spero per loro.
Questi quattro ragazzi se non fossero stati italiani avrebbero sbancato e non c'è altro da dire poi se volete ignorarli perchè Morgan è un pagliaccio vi perdete tanta buona musica.
Difficile scegliere un disco o una canzone in particolare, cliccate nel link qui sotto, ascoltate e poi traete il vostro giudizio.

Cliccate qui x ascotare i Bluvertigo

7. EVEREVE "SEASONS" (1997) / "STORMBIRDS" (1998)




Gli Evereve sono conosciuti più che altro in Germania e più che altro per i dischi di elettro-goth rock ruffiano fatti dopo questi album, quando il cantante Sedotschenko uscì dal gruppo e il tastierista passò anche alle parti vocali ma i due dischi con alla voce il gigante biondo (li ho visti dal vivo di spalla agli Amorphis; quando salì sul palco, tamarissimo, ci fu un pò di ilarità generale tra il pubblico, me compreso ma quando iniziò a cantare ci zittimmo tutti, era vocalmente mostruoso) sono due capolavori.
Entrambi i dischi ebbero ottime recensioni ma le vendite furono decisamente inferiori a quelle che avrebbero meritato...vabbehh..i misteri della fede...fatto sta che quegli Evereve proponevano un mix di doom, progressive rock, heavy metal, gothic-dark e melodic death di pregievolissima fattura.
Sedotschenko passa con una facilità disarmante da timbriche alte a quelle basse, dal cantato pulito a quello growl, insomma tanto talento buttato nel cesso visto che si è suicidato a soli 28 anni, 6 mesi dopo essere stato allontanato dal gruppo per divergenze musicali e vedendo la strada intrapresa dal gruppo negli album  successivi se ne capisce il perchè.
Questi due dischi andrebbero messi alla pari di capisaldi del genere come "Draconian times" dei Paradise Lost, "The angel and the dark river" dei My dying bride o"Irreligius" dei Moonspell  ma invece sono finiti del dimenticatoio.
Da recuperare assolutamente.

Clicca qui x ascoltare "Seasons"

Clicca qui x ascoltare "Stormbirds"


8. DAVID BOWIE "1.OUTSIDE" (1995)


Questo è il miglior disco di David Bowie e ne sono convinto da quando lo ascoltai per la prima volta.
Pensate quello che vi pare ma qui il duca bianco raggiunge un picco compositivo massimo, contaminando la sua musica all'ennesima potenza, con geniali inserti jungle, tecno, trip hop e industrial tessendo una tela che più camaleontica non si può.
Per il tour promozionale prese come gruppo spalla i Nine Inch Nails (con i quali poi collaborerà nel disco seguente - Clicca qui x guardare il video di "I'm afraid of americans") e durante tutto il tour entrambi i musicisti partecipavano attivamente al concerto dell'altro. (Clicca qui x ascoltare l'intero concerto "Outside & Dissonance tour")
Bowie è da sempre stato avanti anni luce ma nella seconda metà dei novanta si abbandonò completamente alla musica elettronica e alla sperimentazione pura.
"1.Outside" è indubbiamente il disco più riuscito di quella decade e a parer mio il suo miglior disco.
Da rivalutare assolutamente.

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9. SKID ROW "sUBHUMAN rACE" (1995)


Terzo disco per il gruppo capitanato da Sebastian Bach, molto influenzato dal fenomeno grunge e dall'esplosione di gruppi come i Pantera (grandi amici della band) e del cosidetto groove metal.
Nonostante le buone recensioni il disco fu un insuccesso di vendite; i fan della band, abituati a sonorità molto diverse accolsero molto male l'album che fini nel dimenticatoio.
Personalmente ho ascoltato molto questo disco, fu una piacevole sorpresa e lo consiglio a tutti, tranne che agli amanti degli Skid Row ovviamente. :-)

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10. IRON MAIDEN "THE X FACTOR" (1995)


Questo disco è odiato dai fan dei maiden, il povero Blaze Bayley venne considerato indegno di sostituire Bruce Dickinson e per tutto il tour il nuovo cantante venne fischiato in molti concerti, un pò per pre concetto e un pò perchè effettivamente non riusciva a raggiungere le vette vocali del suo predecessore quando eseguiva i vecchi brani.....però resta il fatto che "The X factor" è un buon disco, diverso dagli altri dei maiden, più diretto e scarno magari ma è un buon album....nonostante l'orrible  copertina.
Se ci scrollassimo di dosso i pre concetti assaporeremmo molte più cose della vita.

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